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La qualità dell’assistenza in una Stroke Care: un audit multiprofessionale

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La qualità dell’assistenza in una Stroke Care: un audit multiprofessionale
Marco Masina, Simona Malservisi, Elisabetta Domenichini, Pio Censoni, Nadia Mingolini

Evidence 2012;4(1): e1000003 doi: 10.4470/E1000003

Ricevuto: 9 gennaio 2012    Accettato: 29 gennaio 2012    Pubblicato: 7 maggio 2012

Copyright: © 2012 Masina et al. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. Recenti revisioni sistematiche dimostrano che fornire ai professionisti informazioni circa la loro performances attraverso un audit migliora lo standard qualitativo. La Rete Stroke ha previsto la attivazione di una Stroke Care spoke nella U.O. Geriatria di Bentivoglio. Accanto alla tradizionale formazione si è implementato il Governo clinico attivando uno specifico percorso strutturato di audit.
Obiettivi. Obiettivo primario era valutare l’efficacia della attività di reporting e di audit sul miglioramento della qualità dell’assistenza nello stroke acuto utilizzando indicatori condivisi. Secondo obiettivo era confrontare le performances della Stroke Care con la Stroke Unit già attiva, identificando e pianificando il superamento delle criticità.
Metodi. L’audit si è strutturato secondo il ciclo sistematico di Benjamin. I riferimenti per la definizione degli standard e degli indicatori sono stati i documenti aziendali, interaziendali e regionali, il progetto Stroke Care Bentivoglio, le linee guida SPREAD e dell’America Heart Association/American Stroke Association. L’audit ha riguardato 6 aree: 1) diagnostica; 2) presa in carico diagnostico-terapeutica in fase acuta; 3) risultato clinico; 4) percorso di dimissione; 5) prescrizione alla dimissione; 6) safety.
Risultati. La valutazione dei primi 6 mesi di attività della Stroke Care mostra in quasi tutti gli indicatori il raggiungimento dell’obiettivo o il miglioramento dei parametri rispetto alla rilevazione in Geriatria nel 2009. I dati confrontabili non si discostano da quelli che l’audit regionale ha rilevato nella Stroke Unit attiva. Per le poche aree di scostamento (tempi dell’ecodoppler, esplicitazione di controindicazione alla terapia anticoagulante, corrispondenza fra diagnosi clinica e la codifica della scheda di dimissione ospedaliera) sono stati avviati specifici interventi da verificare con il re-audit 2011.
Limiti. Un limite è rappresentato dall’applicativo informatico che non fornisce direttamente alcuni degli indicatori valutati. Altro limite risiede nel significato del confronto con i dati raccolti in Geriatria nel 2009 prima della attivazione dell’Area Stroke, il cui miglioramento era ovviamente atteso e andrà confermato con il re-audit.
Conclusioni. Uno dei settori dove l’audit ha ottenuto i migliori risultati è rappresentato dall’audit nazionale inglese sullo Stroke. La nostra esperienza di Audit di U.O. ha guidato l’adozione dei corretti comportamenti clinico-assistenziali e la qualità della assistenza al paziente con ictus acuto nella difficile fase di attivazione di una Stroke Care.