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La gestione del paziente over-65 con frattura di femore: un audit nell’Area Vasta Emilia Centrale

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La gestione del paziente over-65 con frattura di femore: un audit nell’Area Vasta Emilia Centrale
Marcello Cellini, Massimo Annicchiarico, Francesco Casulli, Edgardo Contato, Antonella Dallari, Anna Poli

Evidence 2013;5(2): e1000036 doi: 10.4470/E1000036

Ricevuto: 22 gennaio 2013    Accettato: 15 febbraio 2013    Pubblicato: 28 febbraio 2013

Copyright: © 2013 Cellini. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. A seguito di un’analisi sulle patologie di area riabilitativa più rilevanti sul piano epidemiologico, il Collegio Tecnico dei Direttori Sanitari di Area Vasta Emilia-Centrale (AVEC) ha commissionato un audit clinico strutturato a un gruppo di lavoro multidisciplinare costituito ad hoc.
Obiettivi.Lo studio ha l’obiettivo di identificare, ai fini della riorganizzazione della rete riabilitativa dell’AVEC, un percorso assistenziale efficace, efficiente e costo/efficace per i pazienti over-65 con frattura del femore.
Metodi. Utilizzando la banca dati regionale dei ricoveri ospedalieri del 2010, dai 2.897 pazienti dimessi da strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate in AVEC è stato estratto in maniera casuale un campione rappresentativo di 337 pazienti di età superiore a 65 anni con prima diagnosi di frattura di femore. è stato utilizzato un questionario ad hoc per registrare dalle varie fasi del percorso 56 indicatori con relativi target, utilizzando le informazioni riportate nelle cartelle cliniche.
Risultati. Dalle differenti realtà esaminate emerge la frammentazione del percorso assistenziale. L’elaborazione degli indicatori ha evidenziato un quadro molto variegato, anche se gli esiti risultano generalmente omogenei. Risultano complessivamente basse le performance relative al trattamento del dolore (pre- e post-intervento), alla presenza di lesioni da pressione e alla presa in carico riabilitativa, all’uso delle scale di valutazione nelle varie fasi del percorso. In tutte le Aziende sono risultate adeguate le valutazioni espresse nella fase di intervento chirurgico. La mortalità ospedaliera, a 1-6-12 mesi è al di sotto degli standard.
Limiti. Poiché lo strumento per la realizzazione dell’audit è rappresentato dalla cartella clinica, la raccolta dati è risultata molto impegnativa e spesso condizionata dalla eterogeneità dei dati per i numerosi trasferimenti dei pazienti in strutture diverse da quella di ammissione.
Conclusioni. L’audit ha evidenziato disomogeneità di percorso nelle differenti realtà territoriali esaminate facendo rilevare, a dispetto di un’auspicata visione comune di area vasta, diverse modalità operative e differente attenzione alle differenti fasi del processo. Emerge pertanto la necessità di uniformare il percorso della frattura di femore in AVEC attraverso un percorso assistenziale multi-professionale comune che migliori i tempi di accesso e garantisca un adeguato trattamento del dolore, una maggiore attenzione alla prevenzione delle lesioni da pressione e alla presa in carico precoce da parte dei servizi di riabilitazione.