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L’indice di complessità assistenziale per valutare l’appropriatezza delle prestazioni in assistenza domiciliare integrata

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L’indice di complessità assistenziale per valutare l’appropriatezza delle prestazioni in assistenza domiciliare integrata
Ornella Casati, Marcella Mazzei, Lucia Garau, Patrizia Bertolaia

Evidence 2012;4(5): e1000017 doi: 10.4470/E1000017

Ricevuto: 7 febbraio 2012    Accettato: 5 maggio 2012    Pubblicato: 18 settembre 2012

Copyright: © 2012 Casati et al. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. Nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) vengono effettuati a domicilio del paziente vari interventi sanitari (terapeutici, assistenziali, riabilitativi) caratterizzati da intensità e complessità sempre maggiori. Il costante incremento di tali prestazioni, erogate da Enti Gestori Pattanti (EGP), ha indotto l’ASL di Milano a introdurre strumenti specifici per valutarne l’appropriatezza.
Obiettivi. Sperimentare un sistema di verifica dell’appropriatezza degli interventi sanitari erogati in ADI, in particolare quelli ad alta complessità, adattando al contesto domiciliare l’indice di complessità assistenziale (ICA).
Metodi. La sperimentazione di un sistema di verifica dell’appropriatezza per gli interventi ad alta complessità è stata effettuata in varie fasi: la definizione dei criteri di appropriatezza clinica e organizzativa, l’identificazione degli oggetti/obiettivi della verifica e la elaborazione e successiva sperimentazione dell’ICA-Domiciliare quale strumento per rilevare la complessità assistenziale. Un gruppo di lavoro costituito da operatori dell’ASL e operatori degli EGP ha definito l’ICA-Domiciliare di base e successivamente l’ICA specifico per i malati terminali e l’ICA-Pediatrico.
Risultati. Utilizzando lo strumento ICA-Domiciliare sono state effettuate verifiche di appropriatezza su 780 pazienti terminali, 130 gravi fragilità, 45 minori, 30 pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica e 10 da sclerosi multipla. Le pesature dell’area sociale e dell’area dell’autonomia sono estremamente rilevanti nel calcolo dell’ICA-Domiciliare: infatti, a parità di prestazioni, la complessità assistenziale a livello domiciliare aumenta in relazione al loro peso. Per quanto riguarda l’analisi dei 780 pazienti terminali, in oltre l’80% dei casi al grado elevato di complessità clinica non corrispondeva un alto indice ICA. Pertanto, l’ICA specifico per questi pazienti è stato successivamente calcolato su altri 190 casi ottenendo un maggiore allineamento tra gravità clinica e complessità assistenziale.
Limiti. Il limite principale è la mancanza di confronto in tema di ICA con altre realtà che si occupano di cure domiciliari, in particolare per la definizione degli indicatori di complessità assistenziale specifici per i pazienti terminali.
Conclusioni. L’ICA si è dimostrato uno strumento utile per valutare l’appropriatezza delle prestazioni erogate in ADI. E’ stato implementato il suo utilizzo e sono state sviluppate le analisi dell’ICA-Pediatrico e dell’ICA-Terminale.