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La segnalazione di eventi avversi in terapia intensiva con un sistema di incident reporting: uno studio prospettico

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La segnalazione di eventi avversi in terapia intensiva con un sistema di incident reporting: uno studio prospettico
Lorenzo Bernardi, Davide Mazzon, Moira Bernard, Fabrizia Carlin, Chiara Da Damos, Roberto Pianon, Daniele Poole, Raul Bucciarelli, Pierluigi Trevisan, Giuseppe Rubino

Evidence 2012;4(3): e1000009 doi: 10.4470/E1000009

Ricevuto: 23 gennaio 2012    Accettato: 10 marzo 2012    Pubblicato: 23 luglio 2012

Copyright: © 2012 Bernardi et al. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. Il ricovero in terapia intensiva (TI) espone i pazienti a un consistente rischio di eventi avversi (EA). La rilevazione volontaria e anonima degli EA attraverso l’incident reporting (IR) è adottata nella nostra TI dal 2005 per la gestione del rischio clinico.
Obiettivi. Riportare i dati relativi alla segnalazione di EA con scheda di IR negli anni 2005-2010, insieme alle principali misure adottate dall’U.O. conseguentemente all’analisi dei rischi evidenziati dalle segnalazioni di EA.
Metodi. I due referenti per il rischio clinico (RRC) in TI, un medico e un infermiere, insieme a un incident report review group (IRRG) hanno individuato, in base alle segnalazioni, le criticità dei percorsi assistenziali da sottoporre ad azioni correttive, elaborate con l’intera equipe nel contesto di uno specifico piano formativo.
Risultati. Dal 2005 al 2010 sono state raccolte 243 schede di segnalazione di EA, di cui 81% non anonime. Sono state identificate 17 categorie di EA, tra cui le più frequenti sono legate a farmaci (34,4%), alla gestione delle vie aeree (13,9%) e ai cateteri venosi centrali (11%). Gli EA sono stati raggruppati per gravità effettiva come valutata dal medico RRC secondo la scala da 1 ad 8 contenuta nella scheda di IR. Sono stati segnalati 151 (62%) EA con gravità effettiva = 4 e 93 (38%) con gravità effettiva = 5. I 76 EA con stima di gravità futura = 5 e stima di frequenza futura > 1/anno in caso di nuova identificazione e i 93 EA di gravità effettiva = 5 sono stati sottoposti ad un’analisi più approfondita da parte dell’IRRG al fine di valutare l’opportunità di sottoporli a root causes analysis (RCA) e adottare azioni correttive.
Limiti. Affinché la segnalazione degli EA con IR abbia un ruolo chiave nel migliorare la sicurezza dei pazienti, è necessario che essa sia vissuta come un’opportunità di miglioramento delle cure, senza temere una colpevolizzazione dell’errore umano.
Conclusioni. L’analisi degli EA deve essere il più possibile condivisa e deve approfondire i fattori organizzativi e gestionali che possono aver contribuito all’EA. Il mantenimento nel tempo del sistema richiede che da esso scaturiscono cambiamenti nei percorsi assistenziali e nelle modalità organizzative finalizzati al miglioramento delle cure, della sicurezza del paziente e della riduzione dei contenziosi.