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Appropriatezza della profilassi antibiotica perioperatoria in pediatria: un audit clinico

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Appropriatezza della profilassi antibiotica perioperatoria in pediatria: un audit clinico
Klaus Peter Biermann, Alessandra Martin, Francesca Ciraolo, Marco Geddes da Filicaia, Salvatore De Masi

Evidence 2012;4(4): e1000014 doi: 10.4470/E1000014

Ricevuto: 30 marzo 2012    Accettato: 4 maggio 2012    Pubblicato: 28 agosto 2012

Copyright: © 2010 Biermann et al. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. La disponibilità di numerose evidenze scientifiche in tema di profilassi antibiotica perioperatoria, insieme alla necessità di uniformare la pratica clinica e verificare la trasferibilità delle raccomandazioni in ambito pediatrico, hanno motivato la decisione di pianificare un ciclo di audit presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze.
Obiettivi. Valutare l’appropriatezza dell’antibiotico profilassi secondo le raccomandazione formulate dalle più autorevoli linee guida; identificare gli ostacoli all’implementazione delle raccomandazioni e definire gli interventi finalizzati alla loro rimozione, inclusi l’aggiornamento e la diffusione del protocollo interno all’ospedale, redatto nel 2005.
Metodi. Un campione di 115 interventi chirurgici è stato analizzato rispetto alla somministrazione della profilassi antibiotica in chirurgia pediatrica. La pratica prescrittiva è stata confrontata con quanto raccomandato dalle linee guida, verificando l’appropriatezza della somministrazione antibiotica, il timing, il dosaggio in rapporto al peso, il ricorso alla seconda dose in relazione alla durata dell’intervento e la scelta della molecola.
Risultati. Il tasso di appropriatezza della profilassi antibiotica è del 87.8% (101/115), con un’appropriatezza d’uso (ricorso alla somministrazione, quando raccomandata) dell’81.4% (35/43) e un’appropriatezza del non uso (non somministrazione, quando non raccomandata) del 91.7% (66/72). Tra i 41 soggetti sottoposti a profilassi, 12 risultano in pre-trattamento e pertanto la scelta della molecola è condizionata dal trattamento in corso al momento dell’intervento. Dei rimanenti 29, il 75.9% sono sottoposti a profilassi con cefalosporine di III generazione, non raccomandate dalle linee guida.
Limiti. Lo studio è stato condotto su un campione di 115 cartelle cliniche, pari a poco piÚ del 3% dei dimessi nei primi sette mesi del 2011. La scelta dei criteri di appropriatezza, sebbene sostenuta da linee guida evidence-based, ha talvolta richiesto procedure di consenso non sempre unanimi.
Conclusioni. Il ciclo di audit ha evidenziato la necessità di un aggiornamento del protocollo interno, poiché sono emerse nuove evidenze applicabili alla popolazione pediatrica. Inoltre, l’inappropriatezza delle molecole prescritte è un argomento che può beneficiare di interventi di monitoraggio intraospedaliero del consumo di farmaci. Il re-audit, previsto per la fine del 2012, permetterà di valutare l’efficacia di una serie di interventi per modificare la pratica clinica.