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Evidence 2013;5(12): e1000065 doi: 10.4470/E1000065
Ricevuto: 29 luglio 2013 Accettato: 3 ottobre 2013 Pubblicato: 30 dicembre 2013
Copyright: Š 2013 Longato Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente lâutilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.
Background. Il territorio dellâAzienda ULSS n. 9 di Treviso è suddiviso in 4 distretti socio sanitari che rappresentano luogo di accesso ai servizi per 420.000 abitanti. Il numero di persone in carico allâassistenza domiciliare integrata (ADI) è passato da 3.400 nel 2006 a quasi 8.000 nel 2011 con diminuzione dei ricoveri ospedalieri. Con lâistituzione della centrale unica di riferimento per lâassistenza domiciliare integrata (CURA) la riorganizzazione delle attivitĂ domiciliari ha fatto un ulteriore passo avanti, attraverso un sistema unico di riferimento territoriale rivolto a utente e caregivers, che unisce la regia di presa in carico alla gestione delle problematiche della persona in ADI.
Obiettivi. Permettere la presa in carico globale per i pazienti in ADI con un interlocutore unico che accoglie la domanda, la elabora e segue il suo percorso fino a risposta avvenuta; effettuare teleassistenza in pazienti ad alta intensitĂ assistenziale.
Metodi. I professionisti dei distretti sono stati coinvolti in un progetto di formazione sul campo che ha previsto analisi del contesto, stage presso la centrale operativa del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica (SUEM) ed elaborazione di istruzioni operative. Ă stata creata e implementata una nuova piattaforma informatica per la registrazione delle richieste. Infine, per definire livelli di responsabilitĂ e uniformitĂ di comportamento degli operatori, le richieste sono state classificate per tipologia con codice colore.
Risultati. CURA è attiva h 24, 365 giorni/anno: nelle ore diurne si relaziona con i servizi di riferimento, mentre in quelle notturne organizza la risposta delle prestazioni non differibili attivando i servizi preposti. Organizzazione e funzionamento sono garantiti iso-risorse. A dicembre 2012 gli assistiti arruolati sono 5.665 e gli assistiti attivi in carico circa 3.520. Le richieste sono state classificate in differibili e non differibili secondo il carattere di urgenza. Dallâaprile 2012 sono stati sperimentati sistemi di teleassistenza presso alcuni assistiti ad alta complessitĂ assistenziale, per i quali è in programma anche lâapplicazione di sistemi di telepresenza.
Limiti. Nuovo assetto territoriale in via di definizione a seguito dellâapprovazione del nuovo Piano Socio-Sanitario 2012-2016 della Regione Veneto e conseguente assetto organizzativo dellâĂŠquipe da perfezionare.
Conclusioni. Lâimplementazione di una centrale di riferimento per lâADI garantisce assistenza h 24, 7 giorni su 7, quale unico punto di ricezione delle istanze, coordinamento delle risposte e costante collegamento con i medici di medicina generale. Il modello si configura come un nodo della rete territoriale rivolto a un bacino di popolazione definito e filtrato e garantisce la continuitĂ assistenziale grazie a un costante collegamento con i professionisti e gli utenti.
Background
Sulla base dellâattuale modello organizzativo della Regione Veneto, protagonista di cambiamenti secondo il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016, il territorio dellâAzienda ULSS n. 9 di Treviso è stato suddiviso in 4 distretti socio-sanitari, che rappresentano luogo di accesso ai servizi per 420.000 abitanti di cui oltre il 10% di etĂ > 75 anni (figura 1).
Lâassistenza domiciliare integrata (ADI) rappresenta una formula assistenziale che, grazie allâintervento di diverse figure professionali sanitarie e sociali, realizza a domicilio del paziente un progetto assistenziale personalizzato. LâADI si rivolge a pazienti non autonomi, che necessitano di assistenza multiprofessionale, in condizione di fine vita e/o in dimissione protetta: domiciliaritĂ e residenzialitĂ intervengono a definire piani di intervento individuale in una visione multidimensionale, grazie alla partecipazione di professionisti consapevoli. LâADI, che mira a migliorare la qualitĂ di vita dellâassistito, costituisce una valida alternativa al ricovero ospedaliero consentendo di:
- rispondere a tutti i livelli di assistenza sanitaria domiciliare con particolare riguardo ai pazienti ad elevata complessitĂ assistenziale
- implementare forme di ADI, ADIMED (assistenza domiciliare integrata medica) in grado di favorire la permanenza del paziente nel proprio contesto familiare
- razionalizzare i ricoveri
- promuovere lâintegrazione socio-sanitaria degli operatori coinvolti
Grazie al modello organizzativo delle cure primarie, il numero di persone in carico allâADI è passato da 3.400 (63.000 accessi) nel 2006 a circa 8.000 (> 100.000 accessi) nel 2011. Questo ha consentito una diminuzione dei ricoveri ospedalieri garantendo la permanenza del paziente nel contesto familiare, offrendo alternative al ricovero, contenendo i ricoveri impropri, favorendo le dimissioni protette e promuovendo lâintegrazione socio-sanitaria.
Obiettivi
Per i pazienti con patologie croniche invalidanti, la complessitĂ dei problemi, il coinvolgimento dei familiari nella loro assistenza e lâarticolazione del sistema, chiamato a erogare i servizi sanitari, sociali e socio-sanitari, rendono complessivamente difficile il percorso assistenziale e la risposta a specifiche necessitĂ implica interlocutori diversi (1). La complessitĂ del sistema ed il modello organizzativo che vede nel punto CSD il riferimento per lâassistito e la sua famiglia non rappresentano la soluzione ideale alle necessitĂ dei cittadini. Lâattivazione di una Centrale Unica di Riferimento per lâAssistenza Domiciliare Integrata (CURA) ha favorito una puntuale risposta ai bisogni delle persone in ADI e delle loro famiglie, orientando lâutente verso lâinterlocutore piĂš appropriato a rispondere alle specifiche necessitĂ . In regime di ADI, CURA costituisce lâunico interlocutore del paziente e dei suoi familiari, garantendo un sistema unico di riferimento territoriale per la gestione dei bisogni espressi: lâoperatore di CURA accoglie, elabora e segue il percorso fornendo risposte uniformi e garantendo la gestione e la soluzione tempestiva della domanda. CURA è una vera e propria centrale, diretta da un dirigente medico e da una coordinatrice infermieristica, nella quale operano una ventina di professionisti : il progetto è entrato a regime a fine giugno 2012 con la presa in carico di tutti i pazienti in ADI ai quali è stato fornito il numero di telefono dedicato.
Metodi
Il progetto ha coinvolto i professionisti dei quattro distretti dellâAzienda ULSS n. 9 di Treviso. Sono state inizialmente realizzate una ricerca bibliografica e unâanalisi organizzativa del contesto di riferimento attraverso classificazione di chiamate e richieste ricevute dai singoli punti CSD dei 4 distretti. Lâelaborazione dei dati ha permesso di comprendere tipologia di richiesta, bisogni espressi e criticitĂ emergenti (2). La revisione della documentazione presente in azienda e i dati emersi dalla ricerca hanno permesso di costruire istruzioni operative e flow chart di risposta per garantire efficacia e uniformitĂ di comportamento da parte dellâoperatore di centrale e di CSD. Attraverso un progetto di formazione sul campo è stato creato un percorso di miglioramento per garantire lâapprofondimento di tematiche quali la comunicazione telefonica, la gestione del triage telefonico e il problem solving sulle possibili problematiche degli utenti.
Per gli operatori di CURA è stato pianificato e programmato un periodo di affiancamento presso la centrale operativa SUEM al fine di sperimentare la gestione del contatto telefonico con lâutenza. Durante il percorso formativo sono stati definiti gli standard assistenziali attraverso una mappatura degli utenti in carico ai 4 distretti (per tipologia e grado di complessitĂ ) (3), al fine di definire le precise competenze multidisciplinari (4) degli operatori che gestiscono le chiamate in centrale e punti CSD.
Con lâavvio di CURA lâarruolamento degli utenti è avvenuto gradualmente attraverso lâinserimento dei dati nel sistema informatico e la consegna del nuovo numero unico presso il domicilio effettuata da parte di infermieri dellâassistenza domiciliare appositamente formati per informare pazienti e familiari.
Per meglio gestire i livelli di responsabilitĂ (5) tra i diversi profili professionali di CURA e garantire uniformitĂ di risposta, è stata elaborata una classificazione delle richieste secondo il codice colore bianco, verde, giallo e rosso come previsto per il triage (6) (figura 2). Inoltre, al fine di ottimizzare la gestione delle attivitĂ della centrale è stata implementata una nuova piattaforma informatica (7), creata ad hoc per le attivitĂ di registrazione dei bisogni dellâutente: il sistema consente un corretto passaggio di informazioni da CURA ai singoli punti CSD dei 4 distretti, garantendo teleassistenza dei casi a elevata intensitĂ assistenziale.
CURA non sostituisce il punto CSD, che continua a svolgere la propria attivitĂ di contatto diretto con lâutente, di organizzazione dellâattivitĂ domiciliare, di utilizzo del gestionale, di punto di raccolta del percorso di dimissione protetta. Permane il fulcro dellâattivazione dellâUnitĂ di Valutazione Multidimensionale, dellâĂŠquipe e della continuitĂ di cura orizzontale. In tale contesto il Progetto CURA ha come riferimenti i punti CSD, ma anche altri servizi dellâAzienda ai quali, oggi, autonomamente il singolo paziente si rivolge e lâaccesso è esclusivamente tramite contatto telefonico.
Durante le ore diurne CURA si relaziona con i punti CSD e/o con i servizi di riferimento, mentre nelle ore notturne (20-08) e nei giorni prefestivi e festivi si rivolge direttamente ai servizi deputati alla pronta disponibilitĂ o allâemergenza-urgenza. Attraverso lâapplicazione di un modello tipo call-center e contact center, sono garantite informazioni e riferimenti precisi sulle modalitĂ di accesso/erogazione di uno specifico servizio gestendo la domanda e il suo percorso fino alla risposta, anche attraverso teleassistenza in pazienti ad alta intensitĂ assistenziale. Questo modello non solo assicura tempestivitĂ di risposta ma garantisce una riduzione dei costi (8) grazie al rapido âsmaltimentoâ delle richieste alle quali viene fornita unâimmediata soluzione al momento del contatto telefonico con lâoperatore di CURA (box 1).
Box 1. Modello tipo call-center e contact center
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Risultati
CURA si fa carico h 24 della totalitĂ dei pazienti assistiti a domicilio, fornendo risposte immediate, puntuali e competenti ai pazienti gravati da problematiche complesse e alle loro famiglie/care giver (9) (box 2). Lâorganizzazione e il funzionamento sono garantiti iso-risorse attraverso istruzioni operative e procedure finalizzate a garantire risposte uniformi (10). Ad oggi è centrale unica di governo per le attivitĂ delle cure primarie dei 4 distretti dellâAzienda ULSS n. 9 di Treviso.
Box 2. Tipologia chiamate
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CURA, progetto avviato a novembre 2011 con lâinserimento progressivo dei pazienti in ADI e oggi a regime, ha visto nel tempo una riduzione delle chiamate degli utenti verso i distretti pari al 70% nelle ore diurne e di oltre il 50% in orario notturno dopo le ore 20.00. Ad oggi lâattivazione della centrale non sostituisce i punti CSD, che continuano ad essere il fulcro dellâattivazione dellâunitĂ di valutazione multidimensionale e dellâĂŠquipe e della continuitĂ di cura.
Le richieste sono state classificate in differibili (figura 3) e non differibili (figura 4) secondo il carattere di urgenza (11). Inoltre, le richieste pervenute sono state classificate e suddivise per giornata ovvero quando è presente personale dellâazienda, per comprendere il carico di lavoro e definire gli aspetti organizzativi dalla turnistica alla tipologia di operatori che devono presidiare la centrale. Durante la notte e nei giorni prefestivi e festivi le telefonate vengono gestite da operatori sanitari della societĂ appaltata per lâassistenza domiciliare.
Nel mese di aprile 2012 sono stati testati sistemi di teleassistenza presso alcuni assistiti in carico allâADI; da settembre 2012 sono stati sperimentati sistemi di telepresenza a domicilio su una decina di pazienti ad alta complessitĂ assistenziale. Il progetto ha favorito lo sviluppo professionale, grazie ad una maggiore responsabilizzazione dei diversi operatori coinvolti che hanno acquisito nuove competenze nella gestione dei bisogni espressi dagli utenti sia per via telefonica sia in teleassistenza. La teleassistenza consente di gestire a distanza percorsi riabilitativi ottimizzando le risorse dedicate, sostenendo e rafforzando il ruolo del caregiver. Eâ inoltre in fase di sperimentazione in uno dei Distretti dellâAzienda ULSS n° 9 un progetto pilota di telemonitoraggio al fine di sviluppare nuovi strumenti per la gestione dei pazienti assistiti a domicilio, consentendo interventi precoci e tempestivi nelle situazioni individuate.
Discussione
La complessitĂ del sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie che afferisce al distretto non sempre consente lâaccesso immediato dellâinterlocutore demandato a fornire la risposta allo specifico bisogno, creando condizioni di disagio e di rallentamento della risposta nei confronti dellâutente. Il progetto CURA intende fornire un sistema unico di riferimento che garantisca al paziente e alla sua famiglia una risposta puntuale al bisogno espresso: la presa in carico del paziente in assistenza domiciliare richiede infatti una risposta globale ai suoi problemi attraverso modalitĂ concrete che garantiscono la sua centralitĂ nel contesto familiare e sociale e lâunitarietĂ della risposta. Lâattivazione di una centrale unica ha permesso di raggiungere questo scopo, attraverso un unico interlocutore che prende in carico la domanda, la elabora e ne segue il percorso fino a risposta avvenuta. CURA si integra e si interfaccia funzionalmente con i punti CSD distrettuali che continuano a rappresentare il punto di primo contatto, valutazione e presa in carico globale dei problemi socio-sanitari della persona.
Limiti
Lâassetto organizzativo dellâĂŠquipe deve essere perfezionato in previsione di ulteriori evoluzioni e implementazione di funzioni e attivitĂ di CURA sulla base del nuovo assetto territoriale in via di definizione, a seguito della approvazione del Piano Socio-Sanitario 2012-2016 della Regione Veneto.
Conclusioni
Con lâistituzione di CURA la riorganizzazione delle attivitĂ domiciliari ha fatto un ulteriore passo avanti attraverso un sistema unico di riferimento territoriale rivolto a utenti e caregivers, unificando la regia di presa in carico e gestione delle problematiche della persona in ADI per fornire risposte uniformi ai bisogni espressi garantendo la soluzione della domanda. Lâavvio di CURA ha migliorato la risposta ai bisogni dellâutenza in ADI e ha permesso al personale dei punti CSD di ottimizzare il servizio allâutente in termini di velocitĂ e appropriatezza della risposta.
Gli strumenti elaborati ed implementati hanno favorito lâintegrazione e lâomogeneizzazione dei comportamenti assistenziali in tutto il territorio aziendale. Il progetto ha favorito lo sviluppo professionale grazie ad una maggiore responsabilizzazione degli operatori coinvolti, che hanno acquisito nuove competenze nella gestione dei bisogni espressi dagli utenti sia per via telefonica che in teleassistenza. Il progetto CURA ha comportato una notevole riduzione delle chiamate da parte degli utenti in ADI verso i distretti pari a oltre il 70% nelle fasce orarie giornaliere e oltre il 50% in orario notturno dopo le 20.00, con significativo impatto organizzativo presso le sedi dei punti CSD dei quattro distretti grazie al recupero della risorsa âtempoâ.
Gli sviluppi futuri del modello organizzativo di CURA prevedono lâapplicazione del PSSR 2012-2016 che fornisce indicazioni e linee guida al fine di istituire, per ogni azienda sanitaria, una Centrale Operativa Territoriale (COT): lâazienda ULSS 9 di Treviso provvederĂ ad apportare a CURA tutti i cambiamenti necessari per lâevoluzione in COT (12).
2. Saugo M, Pellizzari M, Benetello PP, Pretti MG, Mantoan D, Toffanin R et al. Validazione di un punteggio di gravositĂ assistenziale infermieristica per i pazienti delle cure domiciliai. Assist Inferm Ric 2008;27:124-35
3. Anastasia D, Filannino C, Pecini D, Pellizzari M, Ponta S, Pordenon M et al. Ipotesi di riorganizzazione dei servizi infermieristici domiciliari. Azione e-Welfare PRAI FESR FReNeSys 2002-2003;9-71
4. Legge n. 42 del 26.02.1999. Disposizioni in materia di professioni sanitarie. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 50 del 2 marzo 1999.
5. Benci L. Le Professioni sanitarie (non mediche). Aspetti giuridici,deontologici e medico Legali. Milano: McGraw-Hill, 2002
6. Masi V. Miglioramento delle procedure di triage infermieristico nel dipartimento di emergenza. Man Inf 2006;2:38-42
7. Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Decreto 17 Dicembre 2008. Istituzione del sistema informativo per il monitoraggio dellâassistenza domiciliare.
8. Shelenker RE, Powell MC, Goodrich GK. Initial home health outcomes under prospective payment. Healt Serv Res 2005;40:177-93
9. De Toni AF, Giacomelli B, Ivisi S. Il mondo invisibile dei Pazienti Fragili. Torino: UTET, 2010
10. Bianchi M, Bonardi S. La comunicazione allâinterno dellâèquipe assistenziale. Onc Europea 2002;16:44-6.
11. Garner A, Lee A, Harrison K, Shultz CH. Comparative analysis of multiple-incident triage algorithms. Ann Emerg Med 2001;38:541-8
12. Deliberazione della Giunta Regionale n. 975 del 18 giugno 2013. Organizzazione delle Aziende UU.LL.SS.SS. e Ospedaliere. Linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per lâorganizzazione del Dipartimento di Prevenzione e per lâorganizzazione del Distretto socio sanitario. Articoli 3, comma 1 bis e articolo 7 bis, comma 1 del D.Lgs. 502/1992 e s.m.e i.. L.R. 29 giugno 2012, n. 23. Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 57 del 9 luglio 2013. Ultimo accesso 30 dicembre 2013
Contributo degli Autori
Ideazione e disegno dello studio: Carlo Longato
Acquisizione, analisi e interpretazione dei dati: Carlo Longato, Debora Morelli, Rossana Buratto
Stesura dellâarticolo: Carlo Longato, Debora Morelli
Approvazione finale della versione da pubblicare: Carlo Longato
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