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Indicatori di esito tra gli obiettivi di budget in un’Azienda Ospedaliera Universitaria: le conoscenze dei professionisti sanitari

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Indicatori di esito tra gli obiettivi di budget in un’Azienda Ospedaliera Universitaria: le conoscenze dei professionisti sanitari
Fabiola Fabris, Mariangela Bocchi, Valentina Mecchi, Albino Poli, Giulia Bisoffi, Oscar Bortolami, Valeria Perilli, Pierluigi Persi, Pier Paolo Benetollo

Evidence 2014;6(2): e1000069 doi: 10.4470/E1000069

Ricevuto: 9 ottobre 2013    Accettato: 10 gennaio 2014    Pubblicato: 28 febbraio 2014

Copyright: © 2014 Fabris. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background.La valutazione delle performance in sanità è progressivamente divenuta uno strumento rilevante per la programmazione dei servizi e per l’allocazione delle limitate risorse disponibili. Numerose agenzie nazionali e internazionali hanno eleborato indicatori di qualità dell’assistenza; anche la certificazione dell’accreditamento delle strutture sanitarie passano dalla valutazione delle prestazioni in termini di efficienza ed efficacia.
Obiettivi. Investigare interesse e conoscenze dei professionisti sanitari sugli indicatori di esito, valutando la loro capacitĂ  di identificarli nella propria UnitĂ  Operativa Complessa (UOC).
Metodi. Alle UOC dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AUOI) di Verona è stata definita, tra gli obiettivi di budget 2011, la proposta di tre indicatori di esito. Per facilitare e sostenere i professionisti nella loro selezione è stato realizzato un manuale con i principali criteri per la selezione; parallelamente è stata elaborata e distribuita alle UOC una “scheda indicatore”. Il direttore della UOC e il referente qualitĂ  erano i professionisti incaricati per selezionare gli indicatori da proporre. È stata condotta un’analisi sulla frequenza di risposta, sulla tipologia di indicatori proposti e sulla corrispondenza di questi alle indicazioni della letteratura.
Risultati. Hanno risposto il 76,6% delle UOC, proponendo complessivamente 151 indicatori. Di questi, 100 (66,2%) erano realmente indicatori di esito, mentre circa il 30% delle UOC ha proposto tipici indicatori di processo, quali i tempi o le liste di attesa per l’erogazione delle prestazioni. Solo un numero limitato degli indicatori proposti (12.6%) erano proposti dalle agenzie nazionali e internazionali. Tra gli indicatori di esito proposti con maggiore frequenza dalle UOC cliniche la mortalità intraospedaliera, le infezioni correlate a pratiche assistenziali e lo stato di autosufficienza secondo l’indice di Barthel.
Limiti. Ipotizzando che le conoscenze degli operatori siano sovrapponibili a quelle del direttore e del referente qualità della UOC struttura, lo studio potrebbe sovrastimare l’interesse relativamente ai meccanismi di valutazione degli esiti. Un ulteriore limite è considerare il numero e la qualità delle risposte come indicatore proxy delle conoscenze dei professionisti.
Conclusioni. I risultati dello studio dimostrano la necessità di sostenere la formazione specifica nell’ambito della valutazione delle performance tra i professionisti sanitari, in particolare riguardo gli indicatori di esito.