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Integrare le informazioni sugli eventi avversi secondo la classificazione ICPS dell’OMS: uno studio pilota

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Integrare le informazioni sugli eventi avversi secondo la classificazione ICPS dell’OMS: uno studio pilota
Patrizio Di Denia, Maurizia Rolli, Elisa Porcu, Stefano Liverani

Evidence 2014;6(5): e1000078 doi: 10.4470/E1000078

Ricevuto: 9 aprile 2014    Accettato: 29 aprile 2014    Pubblicato: 28 maggio 2014

Copyright: © 2014 Di Denia. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. Esistono numerose fonti per identificare eventi avversi e near-miss. L’integrazione delle informazioni provenienti dalle diverse fonti può offrire una rappresentazione più completa degli incidenti che avvengono in ambito sanitario. La tassonomia International Classification of Patient Safety (ICPS) sviluppata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresenta un quadro concettuale di riferimento relativo alla sicurezza del paziente, in grado di facilitare il confronto delle informazioni provenienti da diverse fonti, sia a livello locale che tra differenti istituzioni.
Obiettivi. Utilizzo della classificazione ICPS dell’OMS per la mappatura aziendale dei rischi clinici e la definizione di strategie di intervento per la prevenzione degli eventi avversi.
Metodi. Mediante l’utilizzo delle classi incident type e patient outcome dell’ICPS, sono state classificate e aggregate 902 segnalazioni rilevate nel 2012, provenienti da 3 fonti informative diverse: sistema di incident reporting, reclami e sinistri. Gli eventi sono stati successivamente collocati in una matrice dei rischi per individuare classi di rischio e priorità di intervento.
Risultati. Rispetto alle 13 categorie della classe incident type dell’ICPS le categorie più frequenti sono risultate clinical process/procedure (19,8%), medication (17,5%) e patients accidents (13,4%). Per quanto riguarda la classe patient outcome sono risultati più frequenti gli eventi con nessun danno (67,0%) e a seguire quelli con danno minore (27,5%), moderato” (4,9%), severo (0,4%) e decesso (0,2%). L’analisi dei dati aggregati conferma che ogni fonte informativa contribuisce in modo diverso alla definizione delle tipologie di eventi. La valutazione effettuata con la matrice dei rischi ha evidenziato che le tipologie di eventi di accadimento più frequente sono anche quelle con un livello di rischio più elevato. Sulla base delle priorità individuate, sono state definite a livello aziendale strategie di intervento per la riduzione dei rischi, secondo quanto previsto dal Piano Aziendale delle Azioni per la Sicurezza.
Limiti. Il modello utilizzato presenta i limiti epidemiologici e metodologici delle fonti utilizzate. Alcune categorie della classe incident type appaiono eccessivamente generiche e trasversali, con conseguente difficoltĂ  di classificazione per alcuni tipi di eventi.
Conclusioni.Il sistema ICPS dell’OMS permette di avere un quadro concettuale di riferimento per l’integrazione delle diverse fonti informative, con il quale è possibile confrontare i risultati delle attività relative alla gestione dei rischi sia a livello locale che tra le diverse aziende.