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Coinvolgere gli specialisti ospedalieri nell’assistenza domiciliare: due sperimentazioni in pneumologia

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Coinvolgere gli specialisti ospedalieri nell’assistenza domiciliare: due sperimentazioni in pneumologia
Mirco Lusuardi, Giancarlo Garuti, Liliana Spagnolatti, Monica Massobrio, Claudia Gaioni, Daniela Riccò

Evidence 2015;7(1): e1000100 doi: 10.4470/E1000100

Ricevuto: 24 novembre 2014    Accettato: 16 dicembre 2014    Pubblicato: 15 gennaio 2015

Copyright: © 2015 Lusuardi. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. Dal 2005 l’AUSL di Reggio Emilia ha realizzato progetti finalizzati a promuovere la attività degli specialisti ospedalieri sul territorio, ove opportuno in collaborazione con il servizio infermieristico domiciliare (SID) e con i medici di Medicina generale (MMG), oppure tramite service. In ambito pneumologico sono stati attuati due progetti: la gestione dei pazienti tracheostomizzati, a bassa prevalenza e complessità elevata, e la diagnostica dei disturbi respiratori del sonno (DRS), a elevata prevalenza e bassa complessità.
Obiettivi. Gestione dei pazienti tracheostomizzati: ridurre gli accessi ospedalieri per controlli pneumologici che richiedono procedure invasive come la sostituzione della cannula tracheostomica. Diagnostica dei DRS: ridurre i tempi d’attesa per il monitoraggio cardio-respiratorio (MCR) e i costi dovuti all’ospedalizzazione e attuare un adeguato controllo della compliance dei pazienti in terapia con supporto ventilatorio non invasivo CPAP/BiLevel.
Metodi. Gestione dei pazienti tracheostomizzati: riunione di presa in carico dei pazienti con tutti i soggetti interessati prima della dimissione ospedaliera. Visita pneumologica domiciliare programmata, o al bisogno, concordata con SID e MMG. Procedure invasive eseguite esclusivamente da professionisti esperti. Diagnostica dei DRS: attivazione di un percorso diagnostico domiciliare per il MCR nel sonno con prescrizione specialistica e lista d’attesa centralizzata, MCR domiciliare in service. Pazienti positivi richiamati in ambulatorio per eventuale trattamento ventilatorio non invasivo. Controllo della compliance tramite rilevazione online delle ore di utilizzo delle apparecchiature CPAP/BiLevel.
Risultati. Gestione dei pazienti tracheostomizzati: a dicembre 2012, 48 pazienti in follow-up, età media 52 anni, di cui 45 con tracheostomia e di questi 26 in ventilazione meccanica >16 ore/die, 3 in ventilazione non invasiva, 16 inseriti in un programma di telemedicina. Malattie più frequenti: esiti di grave cerebrolesione, malattie neuromuscolari progressive, malattie genetiche. A breve termine nessuna complicanza maggiore nella sostituzione della cannula tracheostomica. Diagnostica dei DRS: da luglio 2011 a ottobre 2013 sottoposti a MCR notturno 439 soggetti, di cui 73% maschi, età media 57 anni. Tempi d’attesa sempre < 60 gg.
Limiti. Studi retrospettivi e assenza di formale valutazione economica.
Conclusioni. Una stretta collaborazione tra ospedale e territorio può consentire di gestire al domicilio sia pazienti con gravi patologie respiratorie ad alta complessità clinico-assistenziale, evitando accessi ospedalieri anche per procedure invasive, sia condizioni ad elevata prevalenza che richiedono competenze specialistiche spesso disponibili solo in ambito ospedaliero.